Apertura del trentennale

Domenica 2 aprile, nell’Area Verde di via Dragoni, la Cooperativa Sociale Paolo Babini ha inaugurato ufficialmente i festeggiamenti per il trentennale della propria attività.
Alla presenza del suo presidente Don Girolamo Flamigni, delle autorità, degli operatori, dei volontari e dei cittadini è stato piantato un albero all’interno del parco, come augurio di longevità e di radicamento territoriale per la Cooperativa anche per gli anni a venire.
Nella stessa occasione è stata inaugurata la nuova sede del Centro di Aggregazione Giovanile Officina52.
Restano più che mai salde le intenzioni delle origini, condivise insieme a tante buone compagnie (cittadini, associazioni, istituzioni), protagoniste della vita cittadina e di una  ritrovata visione comunitaria.
Nel 1987 la Cooperativa nasceva dalla volontà e dalla passione di Don Girolamo Flamigni, Don Amedeo Pasini e di un gruppo di giovani della Parrocchia di San Paolo.
Li guidava un principio di fratellanza, rivolto agli ultimi, che era riassunto nella frase "dove siamo noi, ci siano anche loro".
Oggi, a 30 anni di distanza, la Cooperativa è cresciuta in servizi e professionalità: oltre a continuare l’accoglienza di bambini e persone in difficoltà, prosegue il suo lavoro sul territorio occupandosi di beni comuni come educazione e lavoro.
30 anni di “dentro” (molto vissuto) e di “fuori” (perché da soli non si va lontano).
Il “dentro” oggi: il Villaggio Mafalda, 350 volontari, i tanti soci e lavoratori, 50 bambini e ragazzi aiutati con le loro famiglie nelle comunità educative, percorsi di avviamento al lavoro per persone fragili, mamme che hanno trovato sostegno e riparo, i ragazzi del centro di aggregazione giovanile e del centro educativo pomeridiano, gli anziani della Casa D’Accoglienza, il chiosco Piada 52, gli asili nido…
Il “fuori”: una città che ci sostiene, tanti compagni di viaggio con cui continuare a fare pezzi di strada insieme, il desiderio di raccontarci sempre meglio…
Restano più che mai salde le intenzioni delle origini, condivise insieme a tante “buone compagnie” (cittadini, associazioni, istituzioni), protagoniste della vita cittadina e di una ritrovata visione comunitaria.
30 anni sono tanti, ma non abbastanza: il nostro futuro compie trent’anni.

 

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