La richiesta è stata improvvisa: non me l'aspettavo!
“Ci piacerebbe che tu scrivessi qualcosa sulla tua esperienza di volontariato”.
Imbarazzo iniziale, ma poi riflettendoci con calma ho pensato che il volontariato rappresenta da molti anni una parte importante della mia esistenza, e quindi eccomi qui: mi chiamo Patrizia e sono una volontaria al Villaggio Mafalda della Coop Paolo Babini da circa nove anni.
Dopo i colloqui per conoscersi, per aiutarmi a comprendere che cosa stavo cercando, e per raccontare come lavora la Paolo Babini, c’è stato subito un venirsi incontro e mi è stata fatta la proposta di un pomeriggio a settimana (che poi sono diventati due) al Diapason, una Comunità che accompagna bambini, adolescenti e le loro famiglie.
I ragazzi e gli educatori mi hanno aperto la porta con un sorriso e accolto con gioia. Potrei davvero raccontare tanto degli anni trascorsi al Diapason, dove ho visto crescere i ragazzi e, anche se il tempo con loro era poco, ho fatto parte di un tempo della loro vita: insieme a loro ho vissuto i compiti, i turbamenti, le gioie, le fatiche e i bisticci, i successi e le sconfitte, la noia, il non voler fare, i saluti e gli abbracci, la distanza, le vacanze, i pranzi insieme, le attività estive… e tanto tanto altro.
Ti affezioni, certo, imparando che ciò che a loro serve è che tu ci sia in quel momento, in quel modo: un piccolo tempo vicino a loro che può assumere un grande valore, l'importanza dell'insegnamento.
Ho imparato tanto da tutti i ragazzi che lì ho potuto conoscere.
Gli educatori che, come i ragazzi, porto sinceramente nel mio cuore, mi hanno accolta con semplicità e naturalezza, con tanta cortesia e fiducia, e mi hanno fatto sentire parte del gruppo: persone giovani, facce schiette, molto competenti nel loro lavoro, aperte all'ascolto, sorrisi sinceri, una mano che si tende per prendere la tua e accompagnarti.
Ciò che più mi ha colpito e mi colpisce ancora oggi è il vedere quanto e come si dedicano, quanto ci credono, quanto riescano a fare squadra, quanto credano nel concetto di famiglia, di comunità e come riescano a collaborare fra loro per un progetto comune. In tanti anni non ho mai sentito una sola parola sgarbata rivolta ad un collega. Posso dire che lì ho trovato casa anche io, ho sentito il sapore buono dell'essere di servizio.
Tanti ragazzi sono entrati e usciti dal Diapason in questi anni. Finiti i loro progetti, ogni volta, ad ogni uscita, li saluti con il dispiacere di non vederli forse più, ma senti anche la gioia che sono pronti per altro, e sorridi e li abbracci.
Il Villaggio offre molti servizi e quando esci dalla porta del Diapason incontri i bimbi che corrono, i ragazzi, gli adulti che vivono o che lavorano nello stesso Villaggio, ed è ancora casa: vivi il senso dello stare insieme, di aiutarsi e di sostenersi per una causa comune.
Lo scorso anno per alcuni mesi ho dovuto sospendere il mio servizio per motivi di salute. E' stato per me anche un tempo di riflessione, ho sentito la necessità di un ulteriore passo, di una diversa esperienza, di un possibile cambiamento. Il mio desiderio era comunque quello di rimanere al Villaggio Mafalda.
Ne ho parlato con un'educatrice (Valentina) che nel frattempo dal Diapason si era spostata in un'altra realtà presente al Villaggio, Santa Cecilia, che accoglie bimbi piccoli da 0 a 6 anni. E' stato subito un venirsi incontro.
Ora sono a Santa Cecilia. Una realtà diversa, non più e non meno, solo diversa. Importante, di insegnamento, occasione per arricchire le proprie competenze e per apprendere nuovi linguaggi.
Il Diapason è sempre lì, dietro l'angolo, e passo per un saluto.
Ringrazio dell'occasione di scrivere che mi è stata data, ma soprattutto per tutto ciò che ho vissuto in questi anni.
Il mio vuol essere un invito che rivolgo a tutti di poter fare un’esperienza di volontariato, di poterla se possibile farla al Villaggio Mafalda perché penso rappresenti nella vita di ognuno una importante occasione di crescita.
Patrizia De Luigi