Da tempo nella Rete di Famiglie della Cooperativa e Associazione Paolo Babini, che si occupa in varie forme di accoglienza ai minori, ci si chiede se esistono parole per accompagnare i genitori che hanno perso un figlio.
Se lo chiedono, in particolare, Enrico e Antonella Pollini, che da quasi quattro anni convivono con il lutto per la morte del loro primogenito Eugenio.
Enrico e Antonella hanno conosciuto la Rete una quindicina di anni fa e come famiglia della Rete per circa un anno hanno accolto una bimba di pochi mesi; poi sono stati la famiglia di appoggio di un adolescente che viveva in comunità; da ultimo hanno cresciuto e poi affidato ad una famiglia adottiva un bambino che continuano a incontrare, come “zii speciali”.
Dentro una storia così attenta alla vita anche l’incontro con la morte è diventato una domanda generativa: si può essere insieme in una vicenda tanto drammatica? Si può provare a dare non risposte, ma abbracci reciproci, sguardi di profonda comprensione, pezzi di condivisione in alternativa alle parole vuote, alla disperazione, all’isolamento?
Il desiderio di non lasciare le persone sole di fronte a questa esperienza estrema e l’incontro col gruppo Naim della fraternità di Romena formato da genitori che hanno perso un figlio e che si ritrovano in un percorso di condivisione, hanno suscitato in Enrico ed Antonella il desiderio di costruire un luogo e un tempo in cui il dolore potesse essere guardato in faccia, con gli occhi aperti, o anche chiusi, con le lacrime ma anche qualche timido sorriso…
Perché “più forte della morte è l’amore”, l’amore per chi resta, per gli altri figli, per chi incontriamo nella vita. Ma l’amore, come il fuoco, per alimentarsi ha bisogno di aria e cura. Questo è ciò che Enrico e Antonella cercheranno di mettere nell’aprire e condurre il gruppo di mutuo aiuto a cui hanno dato il nome: L'Acero.
Il primo incontro avrà luogo domenica 21 gennaio alle ore 10 presso il villaggio Mafalda (via Dragoni 75 M Forli ) e si concluderà con il pranzo condiviso.
Figlio. Non sei più qui.
I secondi, le ore, i giorni senza te scandiscono il ritmo del dolore inesauribile di questo secondo tempo della nostra esistenza.
Eppure continuiamo a vivere. Sembra impossibile...
Noi siamo i genitori amputati, quelli coi sogni infranti, orfani.
Nasce un gruppo di reciproco aiuto, dove possiamo trovare un posto per riconoscerci e confortarci.
Enrico ed Antonella
Per chi desidera partecipare o vuole avere qualche notizia in più, scrivere all’email: enrico.pollini@outlook.it