Venerdì 9 giugno, nel Salone Comunale di Forlì, in occasione del trentennale della Cooperativa Sociale Paolo Babini, verrà presentato il terzo Quaderno della Rete, una pubblicazione che raccoglie l’esperienza della Rete di Famiglie attraverso interviste, riflessioni e testimonianze delle persone che ne fanno parte.
La Rete è un progetto dell’Associazione Paolo Babini attivo da 17 anni che raccoglie circa cento coppie e single che hanno fatto la scelta di aprire la loro casa all’accoglienza di bambini in difficoltà, con diverse forme di accoglienza (adozione, affido, appoggio).
All’origine dell’idea ci sono un prete, Don Mino Flamigni, per anni parroco a San Paolo con Don Amedeo Pasini, una psicologa diventata suora di clausura, Suor Giovanna Cereti, e una coppia di forlivesi, Monica e Fabio Pennuti.
Le persone che compongono la Rete sono le più eterogenee per estrazione sociale e credo religioso, ma tutte hanno in comune, oltre all’idoneità a poter ospitare bambini in affido, soprattutto un cuore aperto e generoso. Da questo punto di vista Forlì è una realtà in controtendenza: mentre i numeri di affido ed adozione sono in calo un po’ ovunque, nella nostra città le esperienze di accoglienza sono in crescita.
La serata di venerdì 9 è strutturata in due parti.
Dopo il saluto delle autorità, nella prima verrà illustrato il progetto “Rete di Famiglie”, con gli interventi di: Monica De Pace, responsabile area Cura e risorse Umane della Cooperativa Sociale Paolo Babini; Dottoressa Catherine Hamon neuropsichiatra infantile; Nicoletta Zampighi, psicologa e psicoterapeuta; Chiara Mascellani, responsabile dell’Equipe Affidi del Comune di Forlì. Sono previsti interventi e testimonianze di famiglie della Rete. Il quaderno, di 52 pagine e stampato in 3000 copie, per la prima volta sarà accompagnato da una favola scritta e illustrata dagli educatori della Cooperativa che si occupano di infanzia.
Nella seconda parte della serata verrà proiettato il filmato che racconta i primi trent’anni della Cooperativa Sociale Paolo Babini, per raccontare le origini di una realtà radicata nel territorio forlivese oggi attiva su tematiche di interesse comuni quali cura, educazione e lavoro.