Settimana dei diritti dei bambini

Come ogni anno, novembre arriva in modo inaspettato e improvviso, ci guardiamo indietro e sentiamo ancora l’odore di sabbia, mare e vacanze. Nella frenesia delle nostre vite che corrono fra mille impegni, già cerchiamo i guanti e stringiamo bene la giacca. Ci stupiamo e diciamo l’un l’altro “ma come corre il tempo?!” quando in realtà a correre siamo proprio noi.
L’adulto è sempre di corsa, fa fatica a rallentare, le cose da fare sono tante e in questa smania a volte perdiamo di vista il piacere dello stupore, delle piccole cose, delle sfumature. Esiste una ricetta per trovare un ritmo più adeguato? Ancora una volta possiamo pescare dalla preziosa eredità di Gianfranco Zavalloni che aveva il privilegio di frequentare da vicino proprio i portatori del messaggio della sua pedagogia lenta, della lumaca: ossia i bambini.
Zavalloni, sulla falsa riga dei 54 articoli della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, aveva redatto il manifesto dei Diritti Naturali dei bambini e delle bambine. Si tratta di 10 articoli che ci ricordano quali siano le opportunità e le esperienze che i bambini hanno bisogno di vivere.
Noi abbiamo scelto proprio il diritto alle sfumature e il motivo è che sono loro a spiegarle a noi adulti. Non ce le raccontano a parole, bensì ce le svelano, ce le ricordano. Se ci inginocchiamo ad osservare il mondo tutto, dal loro punto di vista.
Non ci capita spesso di guardare dove mettiamo i piedi, ma se prendiamo il passo e lo sguardo dei bambini possiamo notare un fungo che ieri non c’era, un regalo della terra dopo una notte di pioggia; o anche il gesto tenero di un ciuccio allungato all’amico che cerca affetto, un bacino sulla fronte che esprime accoglienza e amore. Più sono piccini e maggiore è lo stupore di fronte al dettaglio: c’è il piacere di sentire la consistenza di un filo di stoffa, il brivido freddo della manina immersa nell’acqua o nel terriccio fresco, così come nella farina o nella sabbia.

Il mondo dei bambini può ispirarci poesia e arte, inducendoci alla tenerezza, coltivando in noi la delicatezza, e proteggendo la bellezza delle cose più semplici, terrene e piccine... come di quelle grandi e quasi misteriose.

Siamo fortunati nel nostro lavoro seppur impegnativo, perché ogni giorno a contatto con i nostri bimbi custodiamo qualcosa di loro che "domani" già non è più, e recuperiamo forse un pezzetto di noi che è stato "ieri" e avevamo dimenticato.

Consiglio di lettura: Che cos'è un bambino? di Beatrice Alemagna pubblicato da Topipittori - i bambini come portatori del messaggio che vogliamo mandare, arte, piccole cose, tenerezza, tempo lento, amore e gratitudine per la vita e le sue sfumature fatte di cuori grandi e occhi spalancati sul mondo.

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